così si intitola l’ultima fatica fotografica di Giorgio Salomon, fotografo trentino, di grande fama, di grande passato e di grandissima storia che nasce sulle cronache della Domenica del Corriere e dell’Europeo e lo porta, fino ad oggi, ad indagare tutti i più grandi conflitti dell’era moderna: dall’Afghanistan, dove si introduce di nascosto per raccontare l’invasione sovietica, al Kuwait, dove è inviato Rai dal 1991 al 1992. Ma c’è anche la Guerra dei Balcani e l’esodo del popolo kosovaro fino, tornando a ritroso, alla tragedia del Vajont.
L’opera non è una semplice raccolta di fotografie dei laghi trentini, ma vuole e sa cogliere anche momenti di vita quotidiana nel rapporto tra un uomo e il lago e il desiderio di pace che sanno emanare questi specchi d’acqua.
Un reportage fotografico che percorre gli specchi d’acqua trentini inquadrando soprattutto la gente che li frequenta in una raccolta di paesaggi dove natura e uomo si fondono r si confondono in una mobilità delle forme, dei confini e delle coscienze.
In questo lavoro di Salomon, i laghi diventano veri specchi di vita con le persone che li frequentano; pescatori e bagnanti, sportivi e passeggiatori, turisti e residenti con modi, espressioni, attività di chi li vive, sia al lavoro sia nei momenti di svago. Vivamente consigliato.
Giuseppe Tasin